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Storia dell’ Alfa Romeo

La storia inizia nel 1910, quando viene costituita da un gruppo di imprenditori l’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili (ALFA) utilizzando un capannone in una località alle porte di Milano denominata “il Portello”. Dopo alcune difficoltà iniziali, la nuova azienda iniziò a produrre alcuni modelli interessanti che si imposero all’attenzione del mercato nazionale: la 24 HP, la15 HP, la 20-30 HP e la 40-60 HP.

La storia dell’Alfa evidenzia fin dagli inizi una predisposizione alle corse. Infatti, già i primi modelli, nati per utilizzo da Gran Turismo, venivano trasformati in potenti bolidi per le competizioni; questa sarà la caratteristica della marca milanese che diventerà il comune denominatore nel corso degli anni; partendo dalla normale produzione, sperimentare e collaudare sulle piste di tutto il mondo le diverse soluzioni tecnologiche e motoristiche per applicarle in seguito ai modelli di serie.

Ing. Jano

Dopo le vetture progettate da Giuseppe Merosi (G1, RLSS, RM, ecc.), per contrastare il predominio nei Gran Prix da parte della Fiat, l’Ing. Romeo assunse alle proprie dipendenze il progettista Vittorio Jano che dal quel momento si può considerare il “padre” di tutte le vetture e i motori della produzione Alfa Romeo d’anteguerra. Nasce la vettura da corsa P2 che diventa subito una monoposto imbattibile su tutti i circuiti conquistando il primo Campionato del Mondo nel 1925.

Successivamente sul finire degli anni ’20 realizzò un nuovo motore a 6C destinato a diventare il capostipite di una generazione di propulsori utilizzati per gran parte della produzione di serie e per le vetture da gara di quel periodo: si trattava di un 6 cilindri in linea in monoblocco con cilindrata iniziale di 1500 cc e successivamente 1750 cc, 2300 cc, fino a 2500 cc per le ultime versioni degli anni ’40-’50.

Un’altra stupenda realizzazione dell’Ing. Jano fu la 8C 2300 che fu subito affidata ai carrozzieri più prestigiosi dell’epoca per gli accurati allestimenti delle versioni. Analogamente fu portata alle competizioni internazionali per rinverdire i successi della 6C 1750: Mille Miglia, 24h di Le Mans, Gran Premi di Monza e Montecarlo, Tourist Trophy, 24H di Spa.

Per mantenere la supremazia ottenuta nei gran premi, la direzione dell’Alfa Romeo comunicò a Jano di predisporre una nuova monoposto più alleggerita e maneggevole. Nasce così la tipo B “P3” con motore da 8 cilindri e 2564 cc, portato poi a 2905cc. Questo gioiello della meccanica fu affidato alla Scuderia Ferrari di Modena che gestì al meglio il reparto corse dell’Alfa vincendo ininterrottamente per tre anni i gran premi più prestigiosi.

Seconda Guerra Mondiale

La storia dell’Alfa Romeo prosegue nel periodo a cavallo del Seconda Guerra Mondiale. E’ un momento delicato per la marca del Portello, dovuto alle difficoltà economiche sempre più presenti che da un lato riducono la produzione automobilistica per privilegiare l’equipaggiamento bellico e dall’altro non consentono di fronteggiare adeguatamente nei Gran Premi lo strapotere dei nuovi bolidi Mercedes e Auto Union.

Eppure in questa fase decisiva per la sopravvivenza del prestigioso marchio, vengono creati alcuni capolavori motoristici che resteranno come pietre miliari nella storia dell’automobilismo mondiale. Basta ricordare solamente due modelli: la 8c 2900 nelle carrozzerie Touring e la nuova monoposto Tipo 158 denominata “Alfetta” che vincerà i primi due Campionati Mondiali di Formula 1 nel 1950 e 1951.

Dopo la 6c 2500, la produzione di serie degli anni ’50 fu caratterizzata dalla innovativa 1900 e poi dalle Giulietta. Entrambe le vetture avevano caratteristiche sportive unite ad eleganza e agibilità di guida e riscossero un notevole successo di pubblico, segnando l’inizio di un nuovo settore: quello delle medie cilindrate.

Negli anni ’60 arriva la Giulia negli allestimenti berlina, spider e da corsa con le TZ1 e TZ2, raggiungendo il successo internazionale nelle gare della categorie Gran Turismo affidato alla Autodelta dell’Ing. Carlo Chiti che continuò con la GTA, una vettura dalle grandi prestazioni, un 1600cc con 115 cv, che si caratterizza per la carrozzeria alleggerita ottenuta in lamiera in lega leggera inchiodata al telaio: vinse i Challange Europei del 1966-67-68. L’evoluzione di questa vettura fu la GT Junior e la GTAm che vinsero i Campionati Europei Turismo del 1970 e 1971.

L’attività del Reparto Corse Autodelta continuò nelle Categorie Sport Prototipo con le vetture della serie 33 vincendo i Campionati del Mondo del 1975 e 1977 e con l’avventura del ritorno in Formula 1.

dagli anni 70 ad oggi

Le vetture di serie degli anni ’70 sono identificate nella serie Alfetta con le berline e coupè seguite negli anni ’80 con la serie 75.

Gli anni novanta sono caratterizzati dalla produzione della 155, la prima Alfa Romeo a trazione anteriore totalmente progettata dalla nuova gestione tecnica del gruppo Fiat.

Gli allestimenti corsaioli di questa vettura vinsero vari Campionati Turismo in vari paesi europei che continuarono nel terzo millennio con la 156 rinverdendo il marchio e i successi della GTA.

Nel secondo decennio del duemila la sportività dell’Alfa Romeo continua con i coupè e spider speciali delle 8C e la 4C ed ora con le Giulia, Stelvio e Tonale.

“Un secolo di Alfa Romeo”

Ormai sono passati più di cento anni da quando dai capannoni di legno del Portello mosse i primi passi la prima Alfa 24HP che assomigliava più ad una carrozza senza cavalli che ad una automobile.

Dopo più di un secolo l’Alfa Romeo è sempre protagonista nel panorama dell’automobilismo internazionale, producendo vetture e motori altamente innovativi e tecnologicamente all’avanguardia, caratterizzati da linee che, seppur audaci, continuano a fare scuola. Questo mix di sofisticata ingegneria si lega a doppio filo ai “miti” storici quali Ascari, Nuvolari, Varzi, Caracciola, Enzo Ferrari, Vittorio Jano, Fangio, Andretti, Lauda e tanti altri, fondendosi in un tutt’uno come nessun altro insieme di comparabile valore è mai stato realizzato nello sport dell’automobile.

 

 

 

di Franco Borin

(testo tratto dagli articoli Alfa Story dell’autore e pubblicati da Modelli Auto)

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